Il bacio di Francesco Hayez: analisi completa dell’opera di Dario Mastromattei

Data di realizzazione: 1859

Dimensioni: 112 x 88 cm

Dove si trova: Pinacoteca di Brera, Milano

Testo e immagini pubblicati con autorizzazione di Dario Mastromattei https://www.arteworld.it/il-bacio-hayez-analisi/

La storia di questo bacio disegno, che costituisce, senza dubbio una delle più celebri immagini di due innamorati di tutta la storia dell’arte italica e mondiale, è legata alle conseguenze che ci furono a seguito del Congresso di Vienna, avvenuto tra il 1814 ed il 1815.

L’Italia, in tale congresso, ebbe una posizione molto marginale, ed inoltre, subì l’umiliazione di essere suddivisa in tanti piccoli stati, tutti sotto il dominio degli Asburgo d’Austria.

Gli abitanti dell’Italia, ormai divisa in tanti piccoli pezzi, erano furiosi per questa situazione, e così, in risposta a questa tragica situazione, vennero a crearsi delle piccole società segrete come la Carboneria e la Giovine Italia, che volevano ridare al proprio stato la dignità perduta.

Nonostante tutti gli sforzi, queste società vennero sconfitte e distrutte, ed il lavoro di Francesco Hayez il bacio, venne realizzato proprio in questi anni di tentata rivalsa da parte degli abitanti dell’Italia.

Esistono ben quattro versioni differenti con dipinto il bacio di Hayez, e ciascuna, presenta delle piccole differenze stilistiche che ne permettono la facile distinzione.

La versione più celebre tra le immagini di baci di Hayez, venne commissionata dal conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto, il quale, quando ottenne l’opera completa, non se ne distaccò fino all’anno precedente alla sua morte, quando decise di donarla alla Pinacoteca di Brera, dove si trova tutt’ora.

Le altre tre versioni con i baci romantici di Hayez, invece, hanno avuto vicende differenti: la seconda, venne dipinta nel 1861, commissionata dalla famiglia Mylius, esposta all’Esposizione Universale a Parigi nel 1867, ed infine, nel 2008, venduta all’asta; la terza versione del disegno bacio, venne donata dallo stesso Hayez alla sorella della sua amante Carolina Zucchi, ed anche questa è esposta, come la prima, alla Pinacoteca di Brera; l’ultima versione del quadro il bacio, invece, ha dei colori leggermente diversi dalle altre rappresentazioni.

La scena, con protagonista i due giovani amanti, è contestualizzata all’interno di un androne di un grande castello medievale, dove spiccano tre gradini di grandi dimensioni sulla destra della tela.

Gran parte dello sfondo de il bacio quadro è occupata da un muro in mattoni che si alterna con una parete più liscia, e spostando lo sguardo più a sinistra, si può notare un piccolo arco gotico, sorretto da una colonna sottile.

Il bacio che si scambiano i due protagonisti è al centro della scena, ed attira completamente l’attenzione dello spettatore: l’uomo, trattiene, e contemporaneamente avvicina con le sue mani, il volto della donna al suo, e dall’altra parte, la donna, si lascia coinvolgere dalla passione dell’uomo stringendosi a quest’ultimo, tenendolo per la spalla.

In questa celebre bacio immagini, l’uomo, inoltre, poggia un piede sul grande scalino sulla destra, facendo in modo di sollevare la propria mantella e lasciando intravedere l’elsa di un pugnale.

La presenza dell’arma nell’equipaggiamento dell’uomo, vista insieme alla presenza di un terzo individuo nella composizione (l’ombra che si vede nella parte bassa dell’arco sulla sinistra della tela), potrebbe indicare che quest’ultimo possa essere un nemico del protagonista, o, più semplicemente, una domestica che assisteva segretamente alla scena.

La posizione dell’uomo protagonista e la forte passione con cui stringe a se la donna, lascia presupporre che il primo, sia in procinto di andare via e di abbandonare la sua amata.

Stilisticamente, questo quadro, costituisce una delle Hayez opere meglio realizzate: le tonalità utilizzate, sono calde e ben disposte su tutta la tela, facendo si, che l’abbigliamento dei due amanti risalti rispetto a tutto il resto della composizione, dipinta con tonalità neutre ed illuminata da una sorgente di luce esterna alla scena.

Allegoricamente, questo lavoro di Hayez, presenta più di un significato, tutti legati fondamentalmente, alla situazione dell’Italia durante il Risorgimento: l’uomo e donna, attraverso l’impeto del loro bacio, secondo una teoria, incarnano l’ardore tipico dei giovani, unito all’amore per la patria e la voglia di riscattare l’orgoglio dell’Italia.

L’uomo, i cui vestiti ricordano quelli di un combattente volontario, è in procinto di andarsene, mentre la donna, cerca di trattenere come meglio può, con un abbraccio, il suo amante, consapevole che egli potrebbe andare incontro alla morte.

Secondo altri studi, la presenza del pugnale, potrebbe alludere, alla volontà di ribellarsi contro gli Asburgo, invasori dell’Italia.

Nelle quattro versioni del bacio di Hayez, i colori variano, e, probabilmente, alludono alla continua mutazione della situazione politica che vedeva protagonista l’Italia:

  • Nella prima versione, la più celebre, la donna ha un vestito azzurro e l’uomo ha una calzamaglia di colore rosso acceso; i due colori, ricordano il tricolore della Francia, nazione che, dopo gli accordi di Plombières del 1858, divenne alleata dell’Italia.
  • Nella versione del 1861, anno in cui nacque il Regno d’Italia, la donna ha un vestito color bianco, rappresentando un omaggio all’unità di Italia, desiderata da molti anni.
  • Nella quarta versione, oltre al vestito bianco della protagonista, l’uomo presenta un manto color verde; unendo i colori alla precedente calzamaglia rossa del protagonista, si ottiene il tricolore italiano.
 

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