Intervista al professor Daniele Trinchero,docente che ha realizato lo straordinario collegamento wi-fi di 700 km

La professoressa di italiano,Tiziana Quarta,ci ha chiesto di scegliere ogni settimana un paio di articoli che piu' attirano la curiosità e l'interesse mio e dei miei compagni di classe.Circa una settimana fa,la mia attenzione è stata colpita da un articolo su TG24.SKY riguardo un nuovo record realizzato dal Politecnico di Torino: un collegamento Wi-Fi capace di connettere due punti lontani 700 chilometri. L'articolo ha stimolato in me la voglia di mettermi in contatto con il Politecnico per approfondire l'argomento e sono onorata di poter intervistare Il professore Daniele Trinchero, il docente che ha realizzato lo straordinario collegamento .

1)Professore,da cosa nasce il suo interesse verso questo progetto ?

Mi occupo di sistemi di trasmissione radio da quando ho iniziato il mio lavoro al Politecnico di Torino, nel 1997. Sono originario della campagna piemontese, e ho passato la mia infanzia nelle colline del Monferrato, dove vivo tuttora. La coniugazione tra tecnologie di trasmissione, sistemi di comunicazione, Wi-Fi, Internet e viticoltura era molto probabilmente scritta nel mio DNA.
 

2)In cosa consiste il progetto?Lo puo' spiegare in modo semplice e che possa affascinare noi giovani?

Il mio laboratorio ha sviluppato sistemi di radiotrasmissione che permettono di superare il divario digitale negli spazi rurali. Il nostro sistema utilizza potenze di trasmissione bassissime ma raggiunge distanze anche superiori ai 100 km. A questo modo è possibile allestire punti di raccolta dati nei luoghi più remoti, senza necessità di alimentazione elettrica e di manutenzioni periodiche. È ideale per tutte le applicazioni che richiedono monitoraggi continuativi, in luoghi isolati o comunque non presidiati. Attualmente lo applichiamo nelle vigne per predire le infezioni alle piante, e quindi aiutare i viticultori a minimizzare l'utilizzo dei fitofarmaci, ma potrebbe trovare applicazione ovunque. 
 

3)Quanto tempo e quante e quali risorse sono state impiegate?

Tre persone lavorano continuativamente a questo progetto da tre anni. Ma un contributo ulteriore arriva da tesisti, dottorandi e assegnisti di ricerca che in questi anni si sono alternati nel laboratorio.
 

4)Cosa cambia con questo record nel mondo digitale?

Il record di 700km ha una valenza puramente dimostrativa. È stato realizzato sfruttando condizioni di propagazione molto particolari,  che avvengono in alcune stagioni e in scenari geografici ben precisi. Sono esperimenti di natura radioamatoriale. Non sarebbero replicabile ovunque, anche se con la nostra tecnologia è possibile, ovunque,  raccogliere dati fino a 100 km di distanza, usando apparati miniaturizzati, alimentati da due comunissime batterie stilo, che possono funzionare continuativamente anche fino a 4 anni. Ridurre le dimensioni e i consumi vuol dire semplificare l'applicabilità, estendere le capacità di copertura vuol dire minimizzare il numero di apparati impiegati. Questo contribuisce a risolvere il divario digitale, ma incide positivamente sul risparmio di risorse e sulla riduzione dell'impatto sul clima.

 

5)Ha nuove sfide per il futuro?

La lotta al divario digitale si conduce su molti fronti. Quello dello sviluppo di tecnologia è il principale, ma non unico. Esistono anche un divario economico e uno culturale. Non tutti possono permettersi di sostenere i costi necessari per accedere a Internet e non tutti sanno utilizzare correttamente la tecnologia.Stiamo lavorando a soluzioni per entrambi questi problemi.
 

Seguirà un'intervista allo staff del prof. De Martin del Politecnico di Torino che risponderà ad alcune mie domande piu' "istituzionali" riguardanti la mission e gli obiettivi del Politecnico.

Buona lettura a tutti



 
 
 
 

 

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