IL CINEMA MUTO di Michele Corsi
Testo e immagini sono tratte da https://www.cinescuola.it/cinema-muto/ con autorizzazione di Michele Corsi
Per gran parte della sua esistenza il cinema si servì solo delle immagini: era muto. A volte in sala, nei primi anni, vi era un imbonitore che chiariva la trama, e molto spesso un pianoforte o addirittura un'intera orchestra accompagnavano le proiezioni, ma certo non era la stessa cosa del cinema sonoro.
Il cinema muto, dovendo fare a meno della musica sincronizzata, dei rumori e dei dialoghi, era portato ad enfatizzare sentimenti e situazioni con gesti, mimica e movimenti che oggi paiono esagerati. Le didascalie erano del tutto insufficienti a dar conto del parlato, e dunque le sceneggiature erano basate sostanzialmente sull'azione, con gravi difficoltà a descrivere le psicologie dei personaggi e l'intreccio degli eventi in maniera approfondita. L'assenza di rumori
obbligava poi a girare piani e dettagli che dovevano "far immaginare" il suono che si stava producendo. Nonostante ciò, il linguaggio cinematografico si sviluppò pienamente lo stesso, con soluzioni che a volte, proprio nello sforzo di dar conto di ciò che non si poteva sentire, erano estremamente ricche ed ingegnose.
In questa sezione si trovano alcune pagine che descrivono i momenti più significativi di questa parte della storia del cinema.
- I precursori. Il cinema fu preceduto da alcuni decenni di febbrili ricerche per arrivare ad una macchina che riuscisse a riprendere e poi riprodurre immagini in movimento.
- I Lumière. All'appuntamento arrivarono per primi i Lumière. I due fratelli francesi sfruttarono il cinematografo per dar vita ad una produzione cinematografica su base industriale, grazie alla quale l'invenzione si diffuse in poco tempo in tutto il mondo.
- Méliès. Il cinema dei Lumière documentava la realtà di tutti i giorni. Il pubblico si annoiò ben presto di vedersi semplicemente rispecchiato sullo schermo. Fu con la fiction che il cinema si risollevò dalla crisi in cui era precipitato, e al francese Méliès va una parte di questo merito.
- Il cinema in Francia fino al 1914. La Francia, fino alla Prima Guerra Mondiale, fu il centro della produzione cinematografica mondiale. In quegli anni l'industria del cinema prese delle forme molto simili a quelle che conosciamo oggi.
- Griffith. Negli USA una serie di registi resero più complesso, ma anche più efficace, il linguaggio cinematografico. Tra costoro un merito speciale va a David Wark Griffith.
- Chaplin. Uno dei generi di maggior successo negli anni '10 e '20 fu quello comico. L'inglese Charles Chaplin, realizzò negli USA una serie di film comici che lo portarono alle vette della popolarità, e che gli consentirono livelli di critica al sistema e di sperimentazione linguistica che altri non poterono concedersi.
- L'Espressionismo. La Germania della Repubblica di Weimar, tra la fine della Prima Guerra Mondiale e l'avvento del nazismo, fu estremamente vivace sul piano culturale ed anche cinematografico. L'espressionismo fu una delle correnti di stile e pensiero che si imposero in quegli anni e che apportò notevoli contributi allo sviluppo del linguaggio cinematografico.
- L'Avanguardia sovietica. Dopo la fine della guerra civile, successiva alla rivoluzione bolscevica del 1917, nell'URSS si sviluppò per alcuni anni, prima che fosse soffocato dallo stalinismo, un movimento di autori cinematografici che fissarono gli ultimi tasselli che mancavano alla piena maturità del linguaggio cinematografico, specie per quanto riguarda il montaggio.
- L'inizio del cinema sonoro. Formalmente il cinema muto durò dal 1895 al 1927, anno in cui il primo film sonoro, "Il cantante di Jazz", uscì nelle sale. In realtà ci vollero ancora alcuni anni perché la tecnologia di ripresa sonora si diffondesse e le sale cinematografiche si attrezzassero di conseguenza.
- Vedo, discerno, esamino, faccio esperienza. Il cinema delle avanguardie storiche. Prezi di Marilisa Cometti.
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